Karen, Lei è stata per molti anni la rappresentante in ECSWE per l’Italia. Ci può spiegare la funzione di questo organismo ed il lavoro svolto durante il suo
mandato?

Lo European Council for Steiner Waldorf Education riunisce 27 federazioni nazionali delle scuole Steiner Waldorf in Europa, può dunque considerarsi un’associazione delle federazioni.
ECSWE si occupa soprattutto di aspetti che riguardano l’educazione in generale, mentre lo IASWECE, organismo internazionale, è specificatamente competente per le istanze dell’infanzia.
Il compito principale dell’ECSWE è di rappresentare il movimento delle scuole Waldorf in Europa presso le istituzioni dell’UE a Bruxelles, di adoperarsi per dare ampia diffusione agli
impulsi della pedagogia di R. Steiner e di contribuire con osservazioni e suggerimenti alla formulazione delle Direttive della Commissione europea e del parlamento, attraverso il lobbying
e le varie istanze di consultazione istituzionale, negli ambiti dell’educazione, della formazione, dell’infanzia e della gioventù. Essendo le scuole Steiner-Waldorf il movimento di scuole laiche
indipendenti più grande in Europa, l’ECSWE gode di un’autorevolezza riconosciuta presso le organizzazioni partners a Bruxelles e negli organismi di consultazione della Commissione, come
per esempio, il Gruppo di Lavoro Educazione & Formazione ET 2020 Scuole, al quale una rappresentanza dell’ECSWE è convocata fin dal 2015.

Quanto è diffusa la scuola Steiner-Waldorf nel continente europeo e qual è il grado di riconoscimento nei diversi Stati?

Come accennato, le scuole Steiner-Waldorf sono molto diffuse in tutta Europa; in alcuni paesi il numero di scuole e di alunni è abbastanza stabile, mentre altrove sono ancora in crescita.
Attualmente, le scuole di ogni ordine e grado si aggirano intorno ai 1200, con una popolazione scolastica di circa 200.000 alunni. La maggioranza delle scuole si trova in Germania (circa 230,
con 110.000 studenti) ma proporzionalmente alla popolazione ce ne sono di più nei Paesi Bassi (150 scuole, 21.000 studenti).
Per tutelare le tradizioni educative e scolastiche delle diverse culture, nell’Unione europea la legislazione scolastica è di pertinenza dei singoli Stati. Pertanto, la posizione delle scuole non-statali è molto diversificata, non solo sul piano materiale ma anche su quello del diritto alla libertà di scelta educativa, per cui esistono ancora oggi stati europei in cui la Scuola Waldorf fatica a insediarsi con una degna visibilità. Si passa da un assorbimento nel sistema statale pressoché totale delle scuole ad ispirazioni pedagogiche altre (Europa orientale), ad una libertà di educazione garantita ma non sovvenzionata (Europa occidentale), fino a raggiungere situazioni di pieno riconoscimento della libertà pedagogica congiunto ad un forte sostegno
economico dello Stato alla gestione delle scuole e alla retribuzione degli insegnanti.

Sappiamo esserci stato un passaggio di testimone da Lei al Sig. Giorgio Capellani. A quali progetti futuri sta lavorando ECSWE e cosa attende Giorgio nei prossimi anni del suo mandato?

Oltre al lavoro politico-istituzionale, ECSWE svolge un’intensa attività all’interno del Council e tra le federazioni membri. Attualmente, tra molti altri temi, l’agenda di ECSWE comprende
– un progetto per la raccolta, la catalogazione e la diffusione di ricerca relativa alla pedagogia e al movimento delle scuole Steiner-Waldorf;
– un grosso lavoro pluriennale sulla valutazione dell’alunno, con la raccolta di buone pratiche nelle scuole Waldorf di tutta Europa, al fine di promuovere il valore della diversità nelle pratiche di valutazione e di rafforzare un’azione, condivisa con altre organizzazioni internazionali, di contrasto alla centralizzazione e standardizzazione di test ed esami;
– l’approfondimento del tema della maturità scolare, a cui è seguito a più riprese il confronto e la condivisione con lo International Association of Steiner-Waldorf Early Childhood Education;
– la ricerca sull’uso delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione, compresa la comparazione della relativa legislazione scolastica dei singoli stati, per supportare le attività
nei confronti degli orientamenti dell’UE a riguardo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *